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sabato 04 settembre 2004
 

Il Premio Carosone a Trieste

 

In piazza il recital carosoniano di Amelia e Francesca Rondinella, con Lorenzo Hengheller lunedì 13 settembre in piazza Unità d'Italia

Prima missione ‘in esterna’ per il Premio Carosone, che presenta a Trieste (lunedì 13 in piazza Unità d'Italia), nell'ambito della rassegna ‘Serestate in piazza’, un recital carosoniano con la band di Amelia e Francesca Rondinella rinforzata dalla presenza di Lorenzo Hengheller, tutti protagonisti del Premio Carosone 2003. Cantanapoli a Trieste, Napoli carosoniana, Napoli verace eppure internazionale, d'epoca eppure modernissima. Da tre anni il Premio Carosone si propone di ricordare l'americano di Napoli come sarebbe piaciuto a lui: senza retorica e con tanta buona musica, segnalando i suoi eredi, autori o interpreti in qualche modo vicini alla sua originalissima teoria del ‘carosuono’, all'arte leggera ed inesorabile della canzone-sorriso, pastiglia per il buonumore, per dirla con Manu Chao, tra i fans più accesi del Carosone ‘musicoterapeuta’. Decine di cover, programmi televisivi e radiofonici, dischi, libri (è in arrivo quello di Stefano Bollani), ora anche una grande mostra dedicata all'arte pittorica di Renato che partirà da Napoli e passerà anche da Trieste. Cantanapoli, Napoli carosoniana a Trieste: Amelia e Francesca Rondinella, belle e brave, figlie (di Luciano) e nipoti (di Giacomo) d'arte; Lorenzo Hengheller, jazzista impegnato a rileggere una ‘certa’ canzone italiana anni Quaranta-Sessanta, da Carosone a Luttazzi. I successi di Renato, ma anche i suoi brani più recenti e qualche sorpresa. La sua storia, i tasti del suo ‘Pianofortissimo’ che si muovono tra i mandolini e il boogie woogie, l'ironia di Gegè Di Giacomo, l'attualità di un repertorio prezioso: la piccola ma affiatata compagnia del Premio Carosone sbarca a Trieste con l'intento di esportare la Napoli nobilissima dell'uomo che reinventò la canzone partenopea, e, con essa, quella italiana.