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luned́ 26 luglio 2004
 

PREMIO CAROSONE 2004 - i risultati

 

In sole due edizioni, il Premio Carosone ha conquistato dei risultati più che lusinghieri. L’Arena Flegrea gremita da migliaia di persone d’ogni censo ed età, soprattutto napoletani, ma anche turisti, è il primo, visibilissimo risultato. Ma i numeri sono ben più grandi di quanto i 5.000 spettatori per edizione possano far pensare: la diretta regionale su Canale 21 e poi lo speciale nazionale su Odeon hanno portato la manifestazione del 2003 nelle case di decine, anzi di centinaia di migliaia di italiani, come dicono i dati d’ascolto. Non è un caso, insomma, che la nostra piedigrotta carosoniana, happening ostinatamente di qualità come di quantità (nel senso della platea), sia riuscita nel giro di un paio d’anni a gemellarsi con le più prestigiose rassegne dedicate alla musica d’autore: il Premio Tenco, il Premio Ciampi, il Premio Recanati, il Premio Rino Gaetano.

 

Non è un caso che la rassegna stampa, copiosa e qualitativamente significativa, parli dell’interesse per l’evento anche da parte di mass media brasiliani e giapponesi. Ma il risultato di cui andiamo più fieri è quello di aver seminato bene: il fiorire di suoni e iniziative carosoniane è sotto gli occhi di tutti. I successi dell’americano di Napoli sono cantati oggi più che mai, nei cortei no war come nei grandi varietà televisivi e nessun interprete della canzone napoletana, di nome o emergente che sia, dimentica di pagare il suo tributo al maestro di «Maruzzella». Il cd live registrato durante la scorsa edizione mostra come il nostro lavoro non si fermi al galà di consegna dei riconoscimenti e alla messa in onda televisiva (e, da quest'anno, anche radiofonica e web) dello stesso. Il Premio Carosone vive 365 giorni all’anno, vivifica un repertorio importantissimo, napoletano perché internazionale, ma potremmo dire anche il contrario, ironico, contaminato, verace ma aperto anzi curioso di tutte le culture sonore del mondo, dal jazz ai suoni africani e latinoamericani. Anche questa volta, tra amici nuovi e vecchi, star della canzone e talenti emergenti, festeggeremo maestro Renato, il suo humour, il suo pianismo, la sua vis artistica. Ma nello stesso tempo ci daremo da fare perché la lezione carosoniana si espanda oltre l’Arena Flegrea: Stefano Bollani, pianista principe del nuovo jazz italiano, da noi premiato lo scorso anno, ha dedicato un libro, dedicato a Carosone e «Tu vuo’ fa’ l’americano».
In dicembre partirà, da Napoli naturalmente, la prima grande personale dei quadri di Carosone, destinata poi a girare l’Italia e aprire un dibattito culturale su un altro aspetto della produzione dell’artista di «Torero». Nuove antologie discografiche arriveranno nei negozi, col nostro aiuto provviste di apparati critici e di chicche d’archivio, poi toccherà al nuovo cd, magari anzi al dvd, dell’edizione del 2004. In questo lavoro è fondamentale l’apporto, economico ma anche morale e intellettuale, ricevuto fin dal primo giorno dalla Regione Campania. La scelta del presidente Bassolino e dell’assessore Armato di puntare con forza e costanza sul Premio Carosone come evento culturale, artistico, ma anche dalle potenzialità turistiche di richiamo internazionale, per noi è conferma ulteriore di star lavorando nella direzione giusta.
L’impegno, per quest’anno, è di compiere più strada possibile, senza mai bruciare le tappe però: a Renato, figlio di una Napoli nobilissima, non sarebbe piaciuto. E noi, carosoniani adottivi, prima di fare una scelta o una mossa ci chiediamo sempre che cosa ne avrebbe pensato lui .

di Federico Vacalebre