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giovedì 01 luglio 2004
 

Esce il primo disco del Premio Carosone

 

Interpretazioni di Edoardo Bennato, Stefano Bollani, Roy Paci e Aretuska, Amelia e Francesca Rondinella, Fausto Cigliano, Zizi Possi, Valentina Stella, Lorenzo Hengeller, Giacomo Rizzo, Capone e BungtBangt

 

La tracklist

Edoardo Bennato, Stefano Bollani, Roy Paci e Aretuska, Fausto Cigliano, Zizi Possi, Valentina Stella, Giacomo Rizzo, Lorenzo Hengeller, Capone e BungtBangt, Amelia e Francesca Rondinella insieme in un disco ‘tributo’ a Renato Carosone.

Presentato in conferenza stampa, al Palazzo Reale di Napoli, nella sede dell’Azienda Autonoma di Cura Soggiorno e Turismo, il cd prodotto dal Premio Carosone, rappresenta un resoconto dettagliato della seconda edizione della kermesse ideata in omaggio al grande musicista napoletano. Un ‘concertone’, programmato, per la terza edizione, martedì 21 settembre 2004 all'Arena Flegrea di Napoli, che segnala e premia artisti, italiani ed internazionali, capaci come Carosone, di rinnovare la canzone contaminandola ed aprendola all’azione vivificante dell’ironia. Registrato il 21 settembre dello scorso anno, il cd presenta dieci brani scelti dall’irresistibile repertorio del maestro, interpretati, talvolta reinventati, da altrettanti artisti italiani e non. Dieci tracce audio, rigorosamente live, a cui si aggiunge una sorprendente versione di ‘Tu vuò fa l’americano’ incisa, anch’essa dal vivo, da Renato Carosone nel 1982. Alla musica si aggiungono le immagini, in una traccia rom, che restituisce frames audio/video delle serate all’Arena Flegrea, ma anche interventi ‘carosoniani’ di Manu Chao e Pino Daniele, una dedica in musica di Enzo Jannacci e documenti video su Carosone, come l’annuncio alla tv, nel 1960, del suo ritiro dalle scene. ‘Il Premio Carosone è ormai una manifestazione consolidata – dichiara Teresa Armato, assessore regionale al turismo cultura e spettacolo - capace inoltre di attivare sinergie persino inattese: al concerto all'Arena s'era già aggiunta la diretta televisiva, poi gli speciali, ora anche questo disco e si annunciano ulteriori sorprese nel nome del grande maestro Renato’. Anche il presidente della Regione Antonio Bassolino sottolinea ‘la centralità della manifestazione nel ‘sistema’ di recupero e rilancio della canzone napoletana, insieme con l'Archivio sonoro della canzone partenopea, le iniziative dedicate a Sergio Bruni e Robero Murolo e l'attività del teatro Trianon’. Il Cd ‘Premio Carosone 2003’ nasce nell’ambito delle attività dedicate al maestro promosse dall’Assessorato alla Cultura, Turismo e Spettacolo della Regione Campania, per l’organizzazione della Chiara Sun Music e la direzione artistica di Federico Vacalebre. Realizzato con la collaborazione di ScribaNet Studio e distribuito da Il Manifesto CD, il disco costa 8 euro e lo si troverà nei negozi specializzati oltre che nelle librerie dei circuiti Feltrinelli, Il Libraccio, Melbookstore, e nei punti vendita della catena Ricordi Media Stores.
Renato Carosone ha rappresentato la napoletanità nel mondo, una musica popolare che però ha sempre cercato la commistione con altre culture ottenendo in tanti anni di carriera il rispetto, la simpatia e l’amore di milioni di persone. Il Premio Carosone vuole essere un sentito ricordo ed anche un’occasione per scoprire nuovi artisti capaci di seguire le orme del maestro mettendo a frutto in chiave originale, e senza perderne lo spirito anche ironico, i suoi insegnamenti. Questo cd è un resoconto dettagliato dell’edizione 2003 che, registrato dal vivo, fa emergere le qualità interpretative e di rilettura da parte di nomi più celebri che di meno noti, un compendio interessante che sa dare nuova linfa, qualora ce ne fosse ancora bisogno, al repertorio di un indimenticabile personaggio. Il Premio Carosone ha lo scopo di segnalare gli artisti, italiani ed internazionali, capaci come ’o Maestro, di rinnovare la canzone contaminandola ed aprendola all’azione vivificante dell’ironia. Un premio per gli interpreti carosoniani, ma anche per cantautori, band e musicisti che possano iscriversi nella sua lezione allargandola e rilanciandola, per divulgatori e teorici carosoniani, per voci internazionali che continuino a portare in giro per il mondo il suo prezioso canzoniere. Decine di cover carosoniane, dall’anno scorso ad oggi, ci dicono che il maestro è nei cuori di tanti, che la lezione della sua musica contaminata ed ironica è attuale oggi più di ieri. "Tu vuo’ fa’ l’americano" rilanciata dai cortei no global e da quelli no war è soltanto l’esempio più eclatante della modernità di un repertorio su cui si fonda la nuova canzone napoletana e, quindi, italiana. In poco più di due anni di vita il Premio Carosone s’è dato una struttura, s’è gemellato con manifestazioni che sente sorelle (il Premio Tenco, il premio Ciampi, il Premio Rino Gaetano…), ha contribuito a studi e (ri)scoperte carosoniane. Tra i compiti che una manifestazione come questa, fedele alla filosofia artistica di Renato, si assume, c’è anche quella di scendere in campo contro la ventata neo-folkloristica e neo-oleografica che riduce nuovamente Napoli al rango di città-cartolina. Carosone è stato ed è voce della città porosa, di una Napoli nobilissima e popolarissima che tutto e tutti accoglieva nel dichiarato intento di scoprire nuovi suoni e culture aprendo la propria tradizione a quelle del resto del mondo, di una canzone mai seriosa o stereotipata. Il popolo dei carosoniani che si dà appuntamento all’Arena Flegrea crede nell’importanza e nella leggerezza della canzone popolare, nella sua capacità di raccontare dolori sogni e speranze, nel suo uso curativo, nella centralità un po’ "global" delle radici partenopee. Radici che ripartono al grido di "cantaNapoli" e fanno festa per gli 85 anni di Gegè Di Giacomo, il poeta-fantasista dei tamburi, e poi si ritrovano più povere per l'assenza di Murolo e Bruni. Storici e nuovi protagonisti della scena partenopea recuperano dal dimenticatoio classici carosoniani che meritano nuova vita: "T’aspetto ‘e nove" e " ‘O russo e ‘a rossa" si allineano così a nuove versioni di "Caravan petrol", "’O sarracino", "Torero". Le radici, infatti, raccontava con quel sorriso un po’ così Carosone, "sono ali, non sono gabbie, ti danno un posto dove tornare, ma anche la spinta a partire". Ecco allora la teoria del carosuono, della canzone contaminata ed armata di sorriso ed ironia arruolare e premiare Enzo Jannacci, Edoardo Bennato, Alex Britti, il pianista jazz Stefano Bollani, la tromba ribelle e sarcastica di Roy Paci. Ecco il filo rosso che porta da "Maruzzella" ai giorni nostri tessuto dalle riletture carosoniane di Capone coi BungtBangt, Valentina Stella, Francesca e Amelia Rondinella, Lorenzo Hengheller. Veterani, compagni d’avventura (Giacomo Rizzo), eredi (Bennato), allievi dichiarati (Bollani), giovanotti di qualità che cominciano adesso a farsi notare e che, magari, proprio com’è successo a Cammariere approfitteranno del Premio Carosone per spiccare il volo verso la popolarità. FEDERICO VACALEBRE Direttore Artistico Premio Carosone